Una piccola premessa: non sono sicura che le zucchine grigliate siano una ricetta prettamente procidana, ma questa verdura è immancabile negli orti isolani di inizio estate ed è un elemento che si è spesso ritrovato a essere oggetto di conversazioni culinarie dal sapore antico e talvolta esilarante. Ragion per cui, beccatevi “u cucuzziedd arrestut” nella categoria “Ricette procidane”. Ma veniamo alle citate conversazioni che, col tempo, sono diventate aneddoto nella mia famiglia e hanno dato luogo a veri e propri tormentoni e modi di dire. All’origine di cotanta creatività linguistica, c’era una vecchietta che abitava a Procida.
Un tempo, vicino casa di una mia zia, viveva questa anziana signora che divideva la casa con un figlio e una figlia, entrambi ultrasessantenni all’epoca ed entrambi definiti dalla vecchietta “u wuaglion e a figghiola” (il ragazzo e la ragazza). La signora telefonava spesso a mia zia, parlandole del pasto del giorno e dei progetti per la cena o per le pietanze dei giorni a venire. A volte andava a trovare mia zia di persona e, rivolgendosi in un dialetto tutto suo a mio zio, proprietario di un noto negozio di frutta e verdura nel cuore di Procida, gli diceva “Selvè, quann t’o miett u talefec rint o magazen” (Silve’ quando fai attaccare il telefono in negozio). Erano gli anni ‘80 e pochi erano i negozi equipaggiati di telefono per permettere ai clienti di ordinare la spesa.
Nelle varie telefonate, una delle ricette più raccontate dalla vecchietta a mia zia era “u cucuzziedd scallet” (lo zucchino bollito). “Agg fett nu bellu cucuzziedd cu na bella patanedd a rint” la descrizione entusiasta di una pietanza apparentemente così banale. “è venut sapurit sapurit” insisteva l’anziana signora, con l’intenzione forse di evidenziare le sue doti culinarie, capaci di trasformare un semplice cucuzziello in qualcosa di “sapurit sapurit”.
Quel “sapurit sapurit” lo usiamo tutt’oggi in famiglia, tutte le volte in cui siamo soddisfatti di una ricetta. Non ricordo se la vecchietta abbia conosciuto il negozio di mio zio col telefono. Questo post e la ricetta per trasformare nu cucuzziedd in qualcosa di sapurit sapurit vogliono anche un po’ ricordarla e renderle omaggio. Con immensa gratitudine per la lingua che inconsapevolmente ha creato.
Ingredienti
- 3 zucchine medio grandi
- Olio evo
- Aceto di mele o aceto balsamico bianco
- Sale q.b
- Menta fresca a piacere
- 1 spicchio d’aglio (non obbligatotio)
- Peperoncino se gradito
Procedimento
Lavare le zucchine e tagliarle a fette sottili in verticale. Per la cottura, utilizzare una griglia in ghisa, farla riscaldare senza aggiunta di materie grasse. Quando la griglia è abbastanza calda (dopo 5-10 minuti) iniziare a disporvi le zucchine. Lasciarle cuocere prima su un lato, poi sull’altro. Quando le zucchine sono belle zebrate, disporle in una pirofila e fare dei strati. Ricoprire ogni strato con sale, olio, aglio a pezzettini, aceto e menta. Potete servire le zucchine calde o a temperatura ambiente. Se vengono lasciate in frigo qualche ora, si insaporiscono meglio.